martedì 23 agosto 2011

Krapfen



Sono frittelle dolci lievitate, originarie della zona di Graz, città dell'Austria dove venivano confezionati in occasione del carnevale e venduti caldi direttamente per strada
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Ingredienti:
500 gr di Farina bianca
1 busta/e di Lievito di birra disidratato
50 gr di Zucchero
1 bustina di Vanillina
1 Scorza grattugiata di limone
1 cucchiaino di Sale
2 Uova
1 Tuorlo d'uovo
100 gr di Burro liquefatto
125 ml di Latte tiepido (37°-40°)
Olio di semi di arachidi
300 gr di Marmellata passata
Zucchero a velo

Procedimento:
Setacciare la farina in una terrina larga e mescolarvi il lievito. Al centro del mucchio praticare una buca e versarvi zucchero, vanillina, scorza, sale, uova, tuorlo e burro liquefatto tiepido.
Amalgamare il tutto con l’aiuto di una forchetta, aggiungendo poco per volta il latte tiepido. Lavorare sul piano del tavolo leggermente infarinato per almeno 10 minuti, allargandolo con i pugni chiusi, riavvolgendolo e sbattendolo sul tavolo, fino al completo assorbimento del liquido.
Rimettere l’impasto nella terrina infarinata, coprirlo con un canovaccio umido e porlo a lievitare in luogo tiepido, fino a quando il suo volume sarà raddoppiato (1 ora e mezza circa). Con un matterello stendere l’impasto ben lievitato in una sfoglia spessa ½ centimetro, con uno stampino o un bicchiere infarinato ritagliare dei dischetti del diametro di 7 cm circa, impastando nuovamente velocemente i ritagli. Disporre i dischetti sulla lastra del forno infarinata e porre a lievitare nuovamente in luogo tiepido per 20 minuti circa. Friggere i krapfen in abbondante olio bollente (175-180°), mantenendo la temperatura costante durante la cottura.
Girare i krapfen in modo che diventino gonfi e dorati da entrambe le parti, quindi toglierli dall’olio e riempirli subito con marmellata, servendosi di una tasca da pasticcere con bocchetta ad ago. Infine cospargere i krapfen di zucchero a velo.


lunedì 22 agosto 2011

Cannoli siciliani

La nascita dei cannoli sarebbe avvenuta a Caltanissetta, antica "Kalt El Nissa" che in arabo significa "Castello delle donne", a quei tempi sede di numerosi harem di emiri saraceni.
L'odierno cannolo siciliano sarebbe nato da allusioni sessuali: il suo antenato potrebbe essere un dolce a forma di banana, ripieno di ricotta, mandorle e miele.
Le favorite dell'emiro, mentre erano rinchiuse nel castello di Caltanissetta, si dedicavano anche alla preparazione di dolci, e avrebbero "inventato" il cannolo, allusione evidente alle "doti" amatorie del sultano.
Un'altra fonte, invece, tramanda che i cannoli siano stati preparati per la prima volta in un convento sempre nei pressi di Caltanissetta, dove delle suore rispettose del voto di castità, non lo erano così tanto di fronte al piacere voluttuoso offerto dal magnifico dolce.

Ingredienti:
500 g di ricotta fresca
270 g di zucchero
150 g di farina
20 g di cacao in polvere
20 g di burro
1 uovo
1 cucchiaio/i di amido
1 bicchiere/i di latte
q.b di scorza d'arancia
q.b di cioccolato a pezzi
q.b di zucchero a velo
q.b di pistacchi
q.b di olio extravergine d'oliva
Procedimento:
Per prepare la pasta fritta si deve impastare la farina, il cacao, 20 grammi di burro, l'uovo e lo
zucchero. Una volta che l'impasto sarà omogeneo bisogna farlo riposare per circa un'ora. Spianare la pasta con un mattarello e fare con l'aiuto di un oggetto tagliente dei
quadrati di una decina di centimetri da avvolgere diagonalmente attorno a tubi di latta o utensili
equivalenti che resistano alla frittura: quindi bagnare le estremità per farle aderire agli utensili e friggere in olio abbondante.
Appena i quadrati di pasta fritta saranno di color dorato, fare asciugare e lasciar raffreddare per poterle staccarle dagli utensili metallici.
Per il ripieno: prendere la ricotta e passarla al setaccio aggiungendo gli ingredienti
rimasti ossia: l'amido, il bicchiere di latte, lo zucchero, i pezzetti di pistacchio e di cioccolato.
Decorare piacere ogni singolo cannolo con della scorza d'arancia candita e spolverare con
abbondante zucchero a velo.



Frutta di Martorana


E' un dolce originario della Sicilia.
La frutta di Martorana prende il nome da un convento dove per la prima volta delle monache preparavano questi dolci per la festa i tutti i Santi ma col passare del tempo venivano preparati in tutti i periodi dell'anno.
Nel 1575 il Sinodo diocesano fu costretto a proibire le monache con questa lavorazione per non distarle dalle pratiche religiose ma nonostante tutto continuarono a dipingerlu e a venderli.

Ingredienti:
2 kg zucchero
500 gr mandorle
400 gr glucosio
farina q.b

Procedimento:
pestare le mandorle scottate in acqua bollente e pelate, aggiungervi ogni tanto una cucchiaiata di zucchero fino a quando non ne viene utilizzato 500 gr.
Passare al setaccio e versare questa polvere zuccherata in un recipiente con 300 gr di glucosio.
Far bollire a parte il rimanente zucchero col restante glucosio, versandolo dopo lentamente sulle mandorle, mescolando bene.
Versare il composto su un tavolo di marmo e farlo raffreddare.
Inumidire la pasta d'acqua e farla passare più volte al setaccio.
Cercare di formare dei frutti quindi sistemarli su uno strato di farina, per farli asciugare e indurire un tantino.
Dopo di che decorarli con colori alimentari.


Frittelle di mele

Sono una specialità di Cortina dove vengono serviti con fritti misti di carne o per accompagnare arrosti di maiale.

Ingredienti:
4 mele renette
2 cucchiai di farina bianca
1 uovo
2 cucchiai di zucchero
latte
un pizzico di sale
zucchero a velo

Procedimento:
sbucciare le mele e levare il torsolo, poi tagliarle a rondelle non troppo sottili.
In una ciotola preparare una pastella sbattendo l'uovo con la farina, un cucchiaino di zucchero, il sale e il latte necessario per ottenere un composto morbido.
Immergere ogni rondella nella pastella e farle friggere in olio bollente 2 minuti per parte.
Appena dorate toglietele con il mestolo e adagiatele su carta da cucina.
Spolverizzare con lo zucchero a velo o zucchero semolato.








venerdì 19 agosto 2011

Plumcake


"Un plumcake per dare avvio ad un sorriso"

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Ingredienti:
250 gr farina 00
200 gr zucchero
2 uova + 2 tuorli
1 vasetto di yogurt all'albicocca
100 gr olio di semi
50 gr burro
30 gr latte
un pizzico di sale
1 bustina vanillina
1 bustina di lievito

Procedimento:
sbattere con le fruste elettriche le 2 uova con lo zucchero fino ad ottenere una crema densa e corposa, unire il burro sciolto gradualmente e i tuorli, continuando a battere bene.
Unire lo yogurt, il latte, la vanillina e il sale.
Incorporare la farina e il lievito setacciati.
Per ultimo unire l'olio e battere fino ad ottenere un pasta morbida e lucida (non ci devono essere tracce d'olio in superficie)
Versare l'impasto negli appositi pirottini riempendoli per 3/4.
Cuocere a 160° per circa 15-20 minuti, facendo la prova con lo stuzzicadenti.
Spolverizzare a piacere con lo zucchero a velo.


giovedì 18 agosto 2011

Donuts


Sono delle ciambelline americane divenute note negli anni ' 90

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Ingredienti:
375 gr farina bianca
lievito di birra
40 gr zucchero 1 busta vanillina
1 uovo
mezzo cucciaino di sale
60 gr burro
225 ml latte tiepido
olio per friggere
250 gr zucchero al velo per decorare

Procedimento:
setacciare la farina in una terrina larga e mescolarvi il lievito
Al centro del mucchio praticare una buca e versarvi zucchero, vanillina, uovo, sale
e il burro liquefatto.
Amalgamare il tutto aggiungendo un pò alla volta il latte tiepido.
Lavorare l'impasto sul piano del lavoro e sbattendolo sul tavolo fino al completto
assorbimento del liquido.
Rimettere l'impasto nella terrina infarinata e lasciarlo lievitare fino a quando il
suo volume sarà raddoppiato (1 ora e mezza circa)
Con un mattarello stendere l'impasto stendere l'impasto in una soglia rettangolare
spessa 1 cm circa.
Con uno stampino rotondo (diam 9cm) ritagliare dei dischetti e, con uno stampino
più piccolo, praticare il foro centrale. Porre di nuovo a lievitare per
30 minuti circa. Friggere in abbondante olio bollente.
Preparare la glassa, stemperando lo zucchero al velo con 3-4 cucchiai d'acqua (volendo si può aggiungere un pò di colorante),
e distribuirla sui donuts raffreddati.